30 giugno 2011

Elucubrazioni podistiche



PREMESSA

Dopo aver appreso i primi erudimenti sulla corsa ero a caccia di più pettorali possibili per cimentarmi agonisticamente nel mondo della corsa. Per me che arrivavo dal calcio, dove la vittoria sembra l'unico traguardo logico a dispetto di sportività e impegno profuso, mi ritrovo oggi a pensarla in maniera completamente diversa...

DATI

Quando corro evito di usare cuffie o altri marchingegni perchè mi risultano scomodi e allora non mi restano che i pensieri: cosa ho fatto in quella determinata giornata, cosa farò il giorno dopo,. le scadenze accumulate, i doveri che incombono, la famiglia (che arriva prima di tutto naturalmente) e via discorrendo.

Dato per acquisito che per me il divertimento era indossare un pettorale e correre una gara, gli allenamenti erano quasi un dovere. Il mio amico Paolo noto come Cibulo mi raccontava, dopo le sue prime maratone, che per lui il bello era la preparazione e il percorso che lo portava a correrle. Io tra me e me ero convinto invece che l'allenamento era solo un mezzo per il fine: la gara.

SVOLGIMENTO

Dopo il mio infortunio prima della maratona di Roma, che ha cancellato tre mesi di preparazione, ho fatto un percorso mentale lungo tutto il periodo di stop e che è proseguito dopo con l'intensificarsi dei giorni di allenamento che sono passati da 3/4 agli attuali 5 per la preparazione della prossima maratona.
In pratica mi sono ritrovato a poter pensare molto (dato 1) e a non "subire" più gli allenamenti ma a godermeli (dato 2).

CONCLUSIONI

Ho concluso che l'infortunio non ha cancellato proprio nulla perchè quei tre mesi sono dentro di me come bagaglio podistico e come vissuto. Quando mi dicevano che per diventare un podista VERO ci vogliono anni di esperienza comincio a pensare di essere solo all'inizio ma che la strada è quella giusta.

Parlando di strade quella che sto' percorrendo mi porterà a Venezia, ma non ho fretta dato che non vedo l'ora di correre il prossimo allenamento perchè per la gara c'è sempre tempo..
Nota informativa: la prossima settimana sarò in vacanza al mare con la famiglia.
Buone corse sulla spiaggia a tutti!

16 commenti:

  1. Pure io vado in vacanza. Bravo.
    Le gare rimangono pur sempre uno degli aspetti più divertenti e adrenalinici della corsa. Soprattutto se corri spesso da solo.

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  2. Ciao Luca un bel post , fissare una gara o un obbiettivo ti da la carica giusta per allenarti .......in effetti poi il nostro sport e' svago divertimento nei nostri allenamenti quotidiani e quando indossiamo il pettorale l'adrenalina sale ....e poi quanto sono belle le tapasciate ....
    buone vacanze caro

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  3. la corsa ci cambia, disciplinandoci... per quanto mi riguarda il pettorale fa poca differenza: in gara mi diverto come in allenamento, e in allenamento mi impegno come in gara....

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  4. Luca:anche se ci sono infortuni gli allenamenti restano memorizzati nel nostro corpo, non sono mai stati vani, buone vacanze. (mi posa solo da anomino) francoscr.

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  5. Il binomio è imprescindibile.
    Potrebbero esistere le gare senza gli allenamenti ?? E viceversa ??
    Qualcuno riesce a gareggiare senza allenarsi mai, qualcuno si allena sempre senza gareggiare, ma sono mosche bianche.
    Con gli anni io tendo a gareggiare di più e a finalizzare meno le gare... lo trovo meno stressante... ma è anche vero che tendo a fare + allenamenti, ma meno intensi ...quindi concludo ..che mi sono un po' perso ... tutto fa brodo e comunque vada sarà un successo ...anche se + che dai possibili prossimi acquisti son preoccupato dalle mancate vendite... e naturalmente Eto'o non si tocca.

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  6. Sei entrato in una invidiabile fase di "illuminazione" podistica. E' la chiave per ottenere COMUNQUE delle soddisfazioni, aldilà di ogni classifica finale.

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  7. *Alberto* E dove te en vai di bello? Concordo sull'adrenalina, dopotutto misuriamo i nostri sforzi in quel giorno fatidico!

    *Lello* A prescindere dal crono o dal pettorale una delle cose che preferisco della corsa sono i posti che vediamo correndo.. tapasciate incluse!

    *yogi* Non pe nulla tu per me sei il filosofo della corsa :-)

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  8. *Franco* Ho il tuo stesso problema mi devo postare come anonimo sul mio blog :-( Vero quello che scrivi sulla memoria del nostro corpo

    *Gianca* Penso che tu sia uno dei podisti che conosco che più si allenano. Quello che ti differenzia è la costanza che ci hai messo negli anni. Ci metterei la firma ad arrivare a correre come te :-) ETO NUN SE TOCCA!

    *Father* Giusa frase.. illuminazione pdistica. Com'è andata ieri sera?

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  9. Ciao Luca...la penso esattamente come Paolo, e credo ora come te: la gara è la ciliegina sulla torta ma la torta a me piace tutta, amo correre, punto. Poi se arrivano i tempi, i risultati etc etc tanto di guadagnato..ho sempre detto che non ho mai spinto al massimo delle mie possibilità durante gli allenamenti per evitare di farmi male: preferisco impiegare 2 anni in più per raggiungere un determinato tempo in maratona piuttosto che centrare l'obiettivo ma poi, o prima, trovarmi ai box...
    Ho sempre pensato che ci sono due tipi di maratoneti: quelli puri, a cui piace correre e che sono arrivati alle 42k per logica conseguenza; e quelli che si "sono svegliati" volendo fare una maratona..
    massimo rispetto per entrambi, ovviamente!! ;-)

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  10. che pensieri profondi. e siamo solo all'inizio di luglio.
    sarà forse il caldo ??
    a parte le battute concordo con le tue osservazioni. però se mi posso permettere non è che venezia sia poi così lontana.

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  11. Beh che dire? Non fa una piega ...sono d'accordo su quasi tutto, aggiungerei che anche il crono nel bene o nel male fa la differenza e ti spinge sempre "oltre" ...

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  12. *Mauro* Ciao bel ragazzo! Giustissima la considerazione del non avere fretta. Con l'esperienza mese dopo mese, km dopo km si apprende che chi va piano va lontano :-)Io credo e spero oggi di far parte della prima categoria e ti dirò che la signora maratona mi fa un po' paura

    *Nino* oh lo so' che non è lontana sono partito con gli allenamenti 6 settimane fa!

    *Luciano* Non esiste la corsa senza crono a parte forse i trail ma anche li il vincitore è ch impiega meno tempo degli altri.

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  13. Esperienza ne ho, ma senza gare non mi allenerei. Ho anche provato nel mio periodo di allontanameno un po' anni fa, ma mi annoio se non corro per fare qualche gara, nonostante la corsa, in fondo sia ormai parte di me.

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  14. la corsa rappresenta un viaggio alla scoperta di noi stessi: ci permettere di conoscere i nostri limiti, a volte di raggiugnere le nostre aspirazioni, elaborare sogni e progetti. Credo anch'io che "per diventare un podista VERO ci vogliono anni di esperienza"
    buone corse ;-)

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  15. Io ormai non faccio differenza tra il piacere della gara e quello dell'allenamento. La gara ha solo il vantaggio che ai ristori e a tracciare il percorso ci pensano gli altri :-)
    Buone corse, Luca

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  16. *Oliver* Oh per quello anche io no gare no party ma a differena del passato non mi annoio durante l'allenamento con in vista una gara.

    *Vale* Bravissima bel pensiero. E io che credevo che bastasse qualche mese sigh sigh..

    *Caio* Ah ah bella questa cosa dei tracciati a ci pensano gli altri.. tu sei un trailer vero non un agonista da strada :-)

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